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La relazione tra il cinema e l’architettura

Il cinema è un’arte in cui l’architettura occupa un posto di rilievo. L’architettura dà un senso alla trama del film, permette alla storia di svolgersi a una data epoca e in un dato luogo. 

Il cinema permette di conservare delle tracce di architettura d’epoca ormai scomparsa, o, al contrario, di far immaginare l’aspetto di città non ancora nate. L’architettura vi è rappresentata nel modo in cui tutti la conosciamo, attraverso città con edifici nuovi e non. Considerato il ruolo dell’architettura nella realizzazione delle scenografie, è chiaro che la relazione di quest’ultima con il cinema è alquanto stretta. Permette di rappresentare, realisticamente o meno, la città. 

 

Il punto di vista dell’architetto Jean Nouvel 

A partire dagli anni ‘30, l’architettura delle scenografie dei film ha subito un grosso cambiamento, poiché ha dovuto adattarsi alla comparsa dei film parlati. 

Secondo il celebre architetto francese Jean Nouvel, l’industria del cinema e quella dell’edilizia hanno molti  punti in comune in termini di limiti dal punto di vista economico, temporale e materiale. Per la costruzione del foyer del Teatro di Belfort, Jean Nouvel ha preso ispirazione dal film “Alice nelle città”. Per lui, negli anni ‘80, era comune che il cinema ispirasse gli architetti e che gli architetti ispirassero a loro volta i registi. Gli architetti – così come i realizzatori - sono, nelle parole dell’architetto, “sceneggiatori della vita quotidiana”. 
 

L’architettura nel film Metropolis 

Il film Metropolis di Fritz Lang è un esempio di film in cui l’architettura futurista gioca un ruolo di primo piano.

Secondo il regista, la città di Metropolis rappresenta la città del futuro con diverse fonti di ispirazione. Ad esempio, lo stadio si ispira all’idea di immensità ed è realizzato in stile inequivocabilmente futurista. Per quanto riguarda l’ambiente che circonda la città, questo è ispirato agli skyline di città realmente esistenti, come New York o Chicago, “le città più belle del mondo” secondo il regista. In uno dei primi film del regista canadese Cronenberg, nel quale numerose scene sono girate in una torre realizzata dall’architetto Mies Van Der Oh, precursore dei movimenti del minimalismo e dell’igienismo. Il cinema si adatta all’architettura disponibile e l’architettura viene adattata ai film nei quali essa appare.

 

Il ruolo del cinema nel lavoro degli architetti 

Il cinema è utile nel lavoro degli architetti: può costituire una fonte di ispirazione, o un suggerimento per futuri progetti. Ciò permette loro di immaginare il modo in cui l’edificio si inserirà nella città. 

Allo stesso modo, i film possono essere utili nel lavoro degli urbanisti, poiché danno la possibilità di immaginare lo sviluppo di una data città e conoscerne le potenziali evoluzioni. Grazie al cinema, l’architetto ha la possibilità di comprendere l’immagine della città nell’immaginario collettivo e le sue differenti rappresentazioni. 

È lecito chiedersi come sarà la città di domani? La città è al centro di un dibattito acceso tra quelli che la amano e quelli che la odiano e, secondo più di un architetto, il cinema potrebbe aiutare a motivare gli spettatori a vivere in comunità.

 

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