Intervista all'architetto Vincenzo Antonaci

Intervistiamo l'architetto Vincenzo Antonaci, dello Studio Antonaci&Partners.

Che percorso di studi ha effettuato per diventare architetto?

Ho studiato presso l’Università degli studi di Firenze.

Qual è stato il suo percorso professionale fino ad oggi?

Ho tra le mie attività professionali progetti portati avanti in Italia ed all’estero.

Ho studiato a Shanghai e Panama, avuto esperienze professionali in Germania, Colombia, Taiwan e rapporti di lavoro in Albania.

Cosa ama della sua professione e perché l’ha scelta?

Penso che si nasca architetti non lo si diventi.

Quali sono le principali difficoltà della sua professione?

La burocrazia e la mediocrità delle istituzioni.

Secondo lei, qual è il ruolo principale di un architetto?

Quello di essere il responsabile primo del progetto a 360 gradi.

Qual è, secondo lei, una qualità indispensabile per esercitare la sua professione?

La capacità di sperimentare.

In cosa consiste la sua professione?

L’architetto deve saper risolvere i problemi del cliente, rispondere alle sue esigenze e fornire soluzioni innovative.

Cosa la motiva di più nella sua professione?

La ricerca di soluzioni uniche e risolutive per il cliente.

Di quale progetto conserva più ricordi?

Dei miei progetti eseguiti all estero; sono i più interessanti grazie alla maturità della clientela.

Qual è la sua città preferita?

New York.

Se dovesse costruirsi una casa, che aspetto avrebbe?

Ve lo farò sapere...

Dove trova l’ispirazione?

Nelle cose semplici della vita di tutti i giorni.

Come definisce la relazione tra l’architetto e il cliente?

In italia poco gratificante, mentre all’estero è molto più professionale e impegnativa.

In cosa è specializzato?

la specializzazione non è nelle, mie corde. Ho progettato dai bagni ad i grattacieli affiancato da specialisti, senza mai avere specializzazioni.

Qual è la sua app preferita al momento?

Nessuna

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Grazie mille Arch. Antonaci! 

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