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Intervista all'architetto Umberto Alesi

 

Intervistiamo l'architetto Umberto Alesi, dello Studio Alesi Design con sede legale a Roma e sede operativa nelle Marche.

 

Che percorso di studi ha effettuato per diventare architetto?

Ho conseguito una Laurea in Architettura dopo un corso di 5 anni. Poi ho superato un esame di Stato per l'iscrizione all'Albo degli Architetti. Successivamente ho sostenuto un esame per l'iscrizione al Royal Instituite of British Architects (RIBA).

Qual è stato il suo percorso professionale fino ad oggi?

Ho iniziato la mia carriera come architetto in una Impresa di Costruzioni. Successivamente ho aperto una società di progettazione e consulenza tramite la quale ho assistito clienti in Italia e all'estero.

Cosa ama della sua professione e perché l’ha scelta?

Il piacere più grande è quello di riuscire ad interpretare e realizzare i desideri del cliente anche quando questo non riesce ad esprimerli in maniera compiuta. Vedere una famiglia vivere felice nella casa che ho disegnato o persone che lavorano serene negli uffici che ho progettato è una soddisfazione che non ha prezzo.

Quali sono le principali difficoltà della sua professione?

Comunicare le mie idee al cliente spesso non è semplice perchè questo non è in grado di visualizzare quello che io ho in mente, a volte questo problema si presenta anche con le imprese di costruzioni. Per questo ho sviluppato un flusso di lavoro che prevede l'utilizzo di nuove tecnologie di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata con le quali sono riuscito a superare questi problemi facendo vedere al cliente ed a tutte le persone coinvolte nella realizzazione del progetto, in modo immersivo e realistico gli spazi che ho ideato in modo che possano vedere e condividere il risultato finale.

Secondo lei, qual è il ruolo principale di un architetto?

L'architetto è un direttore d'orchestra senza il quale anche i musicisti più virtuosi non riuscirebbero ad eseguire un'opera sinfonica. L'architettura infatti è una composizione complessa che prevede il coinvolgimento di tutti, compreso il cliente, nei tempi e nei modi appropriati.

Qual è, secondo lei, una qualità indispensabile per esercitare la sua professione?

La pazienza, ma anche la consapevolezza di dover condividere con il cliente la paternità dell'opera finale. E' stato sempre così nella Storia dell'Architettura.

In cosa consiste la sua professione?

La professione di Architetto richiede competenza in tante discipline, da quelle artistiche a quelle informatiche, da quelle normativo-amministrative a quelle tecniche.

Cosa la motiva di più nella sua professione?

Vedere un edificio completato è una grande emozione. Pensare che quegli spazi, urbani o privati, derivino dalla tua matita è una grande responsabilità ma anche una grande soddisfazione.

Di quale progetto conserva più ricordi?

In quasi 30 anni di attività i ricordi sono tanti. La realizzazione del Centro Direzionale di Ancona è stata un'esperienza unica perchè ha comportato la riqualificazione di un'intera area urbana in cui oggi lavorano centinaia di persone. La realizzazione di una casa privata in Provincia di Ascoli Piceno è stata una bella soddisfazione quando la cliente, che era partita con il timore di dover subire le idee dell'Architetto, mi ha confessato che era felice del risultato finale perchè lo sentiva suo.

Qual è la sua città preferita?

Ho avuto il privilegio di viaggiare molto per lavoro, come consulente di aziende industriali e sviluppatori immobiliari. Porto nel cuore paesaggi e città molto diverse, dall'Europa all'Africa, dagli Emirati agli USA, dall'America Latina alla Russia. Ho scelto tuttavia di vivere in Italia e in particolare nelle Marche.

Se dovesse costruirsi una casa, che aspetto avrebbe?

Qualsiasi progetto inizia dal rapporto con il contesto circostante. Una casa in città piuttosto che una in campagna o sul mare presuppongono approcci differenti. E poi come dicevo dipende anche molto dal cliente, in questo caso quello più difficile: mia moglie.

Dove trova l’ispirazione?

La Storia dell'Architettura è sempre stata fonte di grande ispirazione per me, anche se con linguaggi architettonici diversi le idee dei grandi maestri del passato sono ancora molto attuali e ci permettono di fare tesoro di tanti secoli di esperienza.

Come definisce la relazione tra l’architetto e il cliente?

L'architettura è un gioco 50 e 50 fra l'Architetto e il Cliente.

In cosa è specializzato?

Il mio studio si occupa principalmente di progetti residenziali e commerciali. Abbiamo sviluppato una grande competenza nelle tecnologie digitali al servizio dell'Architettura e questo ha fatto sì che grandi gruppi industriali abbiano chiesto la nostra consulenza su queste discipline, al punto che oggi è un servizio a se stante che ci viene molto richiesto soprattutto da clienti internazionali.

Qual è la sua app preferita al momento?

Stiamo sperimentando applicazioni per lo sviluppo dei videogiochi in abbinamento a tecnologie di Realtà Virtuale. Sono soluzioni che applicate all'Architettura hanno un grande impatto nella comunicazione con il cliente.

Lasci un messaggio per i tuoi futuri clienti!

La bellezza degli spazi ispira e cambia la vita delle persone. In architettura il dialogo fra l’architetto e committente è decisivo.

 

Grazie mille per il tempo che ci ha dedicato Arch. Alesi! 

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Intervista all'architetto Umberto Alesi
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