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Intervista all'architetto Marco Lorusso

 

Intervistiamo l'architetto Marco Lorusso, che opera presso il suo studio Yassas fondato nel 2019. 

 

Che percorso di studi ha effettuato per diventare architetto?

Ho frequentato il corso di Laurea Magistrale presso il Politecnico di Milano, con diploma ottenuto nel 2006. Nel 2008 ho conseguito un Master in Architettura presso l'Institut Victor Horta ULB di Bruxelles.

Qual è stato il suo percorso professionale fino ad oggi?

Dal 2005 al 2006 ho lavorato come Architectural Assistant presso il Critical Mass Architects di Londra. Tra il 2007 e 2009 Junior Architect presso il Conix Architecten a Bruxelles e dal 2009 al 2011 Junior Architect presso il CSD Architecten ad Anversa.

Nel 2013 sono tornato in Italia, per la precisione a Milano, dove ho collaborato come Senior Architect / Project manager presso Matteo Thun and Partners. 

Questo fino al 2016 quando ho iniziato a lavorare nello stesso ruolo presso lo Studio Patricia Urquiola. 

Dopo tre anni come Project manager presso Pietro Russo Design, ho deciso, nel 2019, di aprire il mio studio YASSAS.

Cosa ama della sua professione e perché l’ha scelta?

Ho scelto questa professione perché ti permette di esplorare campi diversi, diverse competenze e di arricchire la conoscenza dei materiali interfacciandosi con artigiani ed esperti. Allo stesso tempo offre la possibilità di creare una relazione unica con i clienti, ascoltando le loro esigenze e cercando di interpretare al meglio delle sensazioni per trasformarle in spazi concreti. In ultimo è un lavoro dinamico che si svolge prevalentemente sul campo, controllando ogni singolo dettaglio e cercando ogni volta di spingere oltre il livello di perfezione imparando a migliorarsi.

Quali sono le principali difficoltà della sua professione?

Spesso il nostro lavoro viene male interpretato e la nostra posizione messa in difficoltà. Ci si dimentica che l'architetto non é solo la figura che ti aiuta a scegliere i colori per le pareti ma un tecnico che deve controllare una macchina complessa e che richiede grandi doti di comunicazione e sintesi per arrivare al migliore risultato possibile cercando sempre di soddisfare le esigenze del cliente.

Secondo lei, qual è il ruolo principale di un architetto?

Come dicevo prima prevalentemente quello di amministratore di una macchina complessa e strutturata, in secundis chiaramente un visionario, che deve comunque sempre tenere a mente le esigenze del cliente cercando ogni volta di creare qualcosa di unico. Un progettista ma alle volte anche uno scultore, un pittore, un commercialista e un capomastro.

Qual è, secondo lei, una qualità indispensabile per esercitare la sua professione?

Sicuramente la pazienza, per portare un team di persone a condividere la tua visione ed a portarla a termine, spesso contro la pigrizia o i timori del fallimento. Poi il resto si acquisisce con il tempo: esperienza, conoscenza dei materiali e degli spazi, capacità di relazionarsi e di interpretare il cliente, la passione per ogni progetto.

In cosa consiste la sua professione?

Una buona dose di formazione tecnica, tanta creatività e l'atteggiamento curioso di chi non vuole mai smettere di imparare.

Cosa la motiva di più nella sua professione?

Il risultato. Vedere un progetto realizzato è un'emozione unica, la sensazione di aver platonicamente creato qualcosa che prima non esisteva mi stupisce ogni volta. Poi ci sono le aspettative che nel migliore dei casi rispecchiano esattamente il pensiero progettuale.

Di quale progetto conserva più ricordi?

Sicuramente il primo progetto realizzato da solo: un cliente difficile, molto puntiglioso ma con una voglia di affidarsi ad un giovane progettista. É stato come tornare a scuola per 6 mesi: l'esperienza sul campo é impagabile, ti da sicurezza e ti invoglia a fare sempre di meglio.

Qual è la sua città preferita?

Ce ne sono tante. Più che una città sono sensazioni di spazio. Ho abitato a Londra, Bruxelles, Parigi, Berlino e Anversa perché affascinato da altre culture, poi ho capito che la città è fatta di persone, relazioni umane e relazioni con il paesaggio.

Se dovesse costruirsi una casa, che aspetto avrebbe?

A livello strutturale un buon mix tra sapere tradizionale e materiali moderni per ridurre al minimo l'impatto ambientale. Per gli interni invece mi lascerei guidare dalla semplicità degli spazi, con grandi vetrate cercando di creare una buona relazione tra aperto/chiuso, chiaro/scuro, intimo/pubblico.

Dove trova l’ispirazione?

Ovunque. Dalle forme che ci circondano, ogni cosa ci parla con un suo linguaggio. Potrebbe essere un fiore, un materiale o un riflesso in una vetrina. Il bello é riconoscere la poetica di ogni forma e decontestualizzarla.

Come definisce la relazione tra l’architetto e il cliente?

Magica! Se l'architetto e il cliente sono allineati sposano la stessa visione e si alimentano di entusiasmo. L'architetto deve essere bravo a capire le esigenze, a non tradire le aspettative del cliente, mentre quest'ultimo deve imparare a fidarsi dell'architetto e a non valutare tutto guardando solo il lato economico del momento.

In cosa è specializzato?

Ristrutturazione di interni, realizzazione di alberghi, disegno di arredi su misura. Non mi sono mai cimentato con la costruzione di un nuovo edificio ma è un sogno nel cassetto.

Qual è la sua app preferita al momento?

La tecnologia per me ha un valore particolare, se da un lato è molto utile è anche altrettanto futile. Non seguo molto app o social, preferisco rimanere connesso al mondo reale. Potrei dire Skyscanner, giusto perché mi piace viaggiare.

Lasci un messaggio per i tuoi futuri clienti!

Cari futuri clienti, capisco assolutamente la vostra reticenza nell'affidarsi ad un architetto. Troppe volte siete rimasti traumatizzati da esperienze passate o dal sentito dire da amici o conoscenti. Sappiate che esistono professionisti e professionisti, non tutti sono uguali! 

Troppe volte poi pensate di risparmiare eliminando la figura dell'architetto e ritrovandosi poi a dover gestire situazioni complicate e senza la possibilità di errore. Un architetto può regalarvi una casa e coordinare un lavoro che non siete o non riuscite a seguire alleggerendo il carico sulle vostre spalle. Può essere molto più divertente e stimolante di quanto crediate! 

 

Grazie per il tempo che ci ha dedicato Arch. Lorusso! 

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