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Intervista all'architetto Fernando de la Riva

 

Intervistiamo l'architetto Fernando de la Riva, che opera presso lo Studio Dr-Z Architects a Roma.

 

Che percorso di studi ha effettuato per diventare architetto?

Ho completato il mio corso di studi in Messico, dove l'architettura è molto diversa da quella europea, è più creativa e libera dalla tanta burocrazia che affligge l'Italia. Durante gli studi però non sono mancati Erasmus e viaggi di formazione in Spagna, Francia, Italia e altri Paesi per avere un punto di vista più globale sull'architettura.

Qual è stato il suo percorso professionale fino ad oggi?

Dopo un paio di anni di esperienza nel settore navale e in particolare nel design degli interni di yacht e superyacht, ho deciso di mettermi in proprio e di accogliere le sfide che le residenze nei centri storici offrono a tutti quelli che cercano di rinnovarle. La commistione armonica di antico e moderno mi affascina da sempre ed è per questo che ritengo che le case da me realizzate nel centro storico di Roma siano le più riuscite e le più divertenti da ristrutturare.

Cosa ama della sua professione e perché l’ha scelta?

Ne amo ogni aspetto e forma. Si tratta di una professione volatile ed impegnativa allo stesso tempo, che a volte richiede grandi sforzi creativi mentre in altri casi grandi sforzi tecnici. Amo anche il rapporto che si instaura con i clienti. Realizzare i loro progetti vuol dire rendere concreto un sogno o un desiderio che magari portano dentro da anni. Una delle cose che mi gratifica di più è vedere la loro soddisfazione quando prendono possesso della loro nuova casa. 

Quali sono le principali difficoltà della sua professione?

La burocrazia in primis. Quando vorrei avventurarmi in un progetto un po' "bizzarro" o fuori dagli schemi, l'ottenimento dei permessi è sempre la cosa più difficile e rallenta incredibilmente l'inizio dei lavori. Per il resto ogni progetto ha le sue piccole difficoltà, ma se il cliente ha fiducia in me e nella mia esperienza si trova sempre una soluzione, anzi spesso proprio dagli spazi "più difficili" da progettare nascono idee innovative

Secondo lei, qual è il ruolo principale di un architetto?

L'architetto è il trait-d'union tra il proprietario di casa e la ditta che realizza l'opera. Questi due soggetti hanno obiettivi opposti: il primo vuole una casa da copertina a costi contenuti mentre il secondo vuole un lavoro facile da realizzare senza tante richieste strambe. L'architetto è la mediazione necessaria a far cooperare questi due mondi affinché tutti siano soddisfatti

Qual è, secondo lei, una qualità indispensabile per esercitare la sua professione?

Il saper ascoltare! L'architetto non deve fare di testa sua. Il suo lavoro nei confronti del cliente è quello di realizzare l'idea che quest'ultimo ha in mente e che spesso, non sapendola rappresentare graficamente, non sa come esprimere. L'architetto deve quindi in primo luogo entrare in forte sintonia con le aspettative del cliente, mettendo da parte il proprio gusto personale che entrerà in gioco solo successivamente

In cosa consiste la sua professione?

Il mio lavoro è simile a quello del sarto. La casa deve calzare a pennello chi la abita. Raggiungere questo risultato è sempre possibile con qualsiasi budget. La mia professione è "cucire" su ognuno il suo spazio.

Cosa la motiva di più nella sua professione?

Ovviamente la soddisfazione alla fine del cantiere, quando il cliente vede stupefatto la sua casa e le maestranze che vi hanno lavorato fanno le foto prima di andare via per far vedere cosa hanno appena realizzato.

Di quale progetto conserva più ricordi?

Ho avuto la fortuna di iniziare proprio da case che ancora vivo, casa della mia famiglia in Messico, la mia casa a Roma, casa dei miei suoceri e l'ufficio dove lavoro. Ricordo esattamente il timore che qualcosa andasse storto proprio dove avrei continuato a vivere e mi fa piacere che ciò non sia accaduto

Qual è la sua città preferita?

Barcellona! Ho vissuto qualche mese lì e credo sia il posto con la qualità della vita più alta che io abbia mai visto. Mi piacerebbe tornare a lavorare e magari a vivere lì

Se dovesse costruirsi una casa, che aspetto avrebbe?

L'ho già costruita e mi piace ancora tantissimo. Gli open space e le doppie altezze sono la mia passione. Consentono tanti scorci interessanti e la diffusione di aria e luce in tutta la casa. Simili spazi, secondo me, inducono anche chi li abita a una condivisione maggiore del tempo trascorso in casa... ovviamente non può mai mancare una piscina!

Dove trova l’ispirazione?

Tutto è ispirazione. Mi piace studiare il design di motociclette ed orologi, mi piace la loro unione di tecnica ed estetica che è simile a quella necessaria nel mio lavoro.

Come definisce la relazione tra l’architetto e il cliente?

È come un fidanzamento. Ci si deve affidare uno all'altro. Quando consegno i disegni iniziali so che c'è la possibilità che gli stessi fogli vadano in mano "all'amico geometra" ma mi fido del mio cliente. Quando anche lui si fida di me e mi lascia quel margine di libertà nascono i progetti migliori

In cosa è specializzato?

Case storiche da ristrutturare e barche... tutti spazi difficili!

Qual è la sua app preferita al momento?

Purtroppo sono dipendente da youtube, seguo molti canali di artisti contemporanei.

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Grazie per il tempo che ci ha dedicato Arch. de la Riva! 

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