Intervista all'architetto Daniele Agostinelli
Intervistiamo l'architetto Daniele Agostinelli, che opera presso l'omonimo studio a Milano
Che percorso di studi ha effettuato per diventare architetto?
Dopo il diploma all'Istituto Tecnico per Geometri, avendo una grande passione per la progettazione e l'Architettura, mi sono iscritto alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dove mi sono laureato nel 2002. Volendo svolgere sin dall'inizio la libera Professione, ho sostenuto l'Esame di Stato e mi sono iscritto all'Ordine degli Architetti di Milano.
Qual è stato il suo percorso professionale fino ad oggi?
Nel 2003 ho iniziato a collaborare con vari studi di architettura occupandomi di: Interior Design, progettazione del prodotto d’arredo, ristrutturazione di edifici scolastici, alberghieri e residenziali, rifunzionalizzazione di spazi industriali, progettazione di uffici pubblici e strutture adibite a sedi consolari e diplomatiche.
Nel 2007 ho aperto il mio Studio a Milano curando la ristrutturazione di appartamenti ed uffici privati, la manutenzione ed il riuso di edifici residenziali ed industriali e la progettazione di elementi di arredo su disegno.
Mi occupo inoltre di certificazione e progettazione energetica, pratiche catastali e comunali, perizie di stima e consulenze tecniche d'ufficio e di parte.
Dal 2009 collaboro anche con alcune case editrici pubblicando servizi sul mio lavoro, su quello di importanti studi internazionali e scrivendo articoli sull’architettura della casa e sulle tecnologie strutturali ed edilizie. Nel 2014 ho conseguito il titolo di Green Associate (accreditamento presso il Green Building Certification Institute) attestante la conoscenza professionale dei principi e delle pratiche relative al green building ed ai sistemi di certificazione di sostenibilità LEED® (Leadership in Energy and Enviromental Design).
Cosa ama della sua professione e perché l’ha scelta?
Sono diventato Architetto perché sono "nato in cantiere" e fin da piccolissimo amavo disegnare dietro i vecchi progetti di mio Papà stampati su eliocopia. Sono cresciuto circondato da pezzi di design, (il poster di camera mia era la "rana" di Enzo Mari) sedendomi sulle sedie Superleggera di Giò Ponti, pranzando su un tavolo di Sottsass ed accendendo le lampade "Parentesi" di Castiglioni e tanto altro ancora. Diventato adulto ho trovato più che naturale fare l'Architetto.
Quali sono le principali difficoltà della sua professione?
Oggi la principale difficoltà ed ostacolo a svolgere con passione la Professione di Architetto è la Burocrazia. Rispetto anche solo a vent'anni fa gli adempimenti e le responsabilità sono decuplicati senza un adeguato corrispettivo.
Secondo lei, qual è il ruolo principale di un architetto?
L'Architetto oggi, data l'estrema complessità che caratterizza la nostra Professione, ha perso la sua centralità nel processo progettuale occupandosi principalmente della parte burocratica.
L'Architetto deve riprendere il suo ruolo di "responsabile del progetto" sotto tutti i punti di vista, seguendolo passo passo, coordinando tutte le figure coinvolte e dirigendo i lavori e per questo deve essere giustamente retribuito.
Qual è, secondo lei, una qualità indispensabile per esercitare la sua professione?
Oggi sicuramente la pazienza. Senza questa caratteristica è attualmente impossibile svolgere i propri compiti.
In cosa consiste la sua professione?
Mi piace pensare che consista nel trovare soluzioni sempre nuove, belle, funzionali ed originali per rendere migliore la vita di chi abita gli spazi che progetto.
Cosa la motiva di più nella sua professione?
L'infinita voglia di realizzare ciò che disegno e seguirlo costantemente dalla fase progettuale a quella di cantiere.
Di quale progetto conserva più ricordi?
Sicuramente un progetto di ristrutturazione di un appartamento in un edificio degli anni Trenta del '900 a Milano in zona Solari. L'abitazione aveva tanti vincoli (strutturali ed impiantistici) ma con la collaborazione dell'impresa e dei proprietari, l'intervento è perfettamente riuscito. Un bel risultato ed un bel ricordo.
Qual è la sua città preferita?
Londra. Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto ma Londra, con i suoi angoli ed i grandi spazi, mi è sempre rimasta nel cuore.
Se dovesse costruirsi una casa, che aspetto avrebbe?
La casa che progetterei per me stesso sarebbe caratterizzata da forme regolari, ampie vetrate, spazi a doppia altezza, materiali naturali e locali ed un forte rapporto tra interno ed esterno per raccordarsi con l'ambiente circostante.
Dove trova l’ispirazione?
Ovunque. Dalle foto dei vecchi viaggi, dalle riviste, dal web e dalle architetture che mi circondano.
Come definisce la relazione tra l’architetto e il cliente?
Il rapporto tra Architetto e Committente deve essere basato esclusivamente sulla fiducia e sulla costante collaborazione per conseguire il risultato finale.
In cosa è specializzato?
Mi occupo esclusivamente della progettazione e della ristrutturazione di spazi abitativi basandomi sui più moderni principi di sostenibilità ambientale ed energetica (come quelli impiegati dal sistema di certificazione più diffuso al mondo quale il LEED® - Leadership in Energy and Enviromental Design) che consentono di ottenere una casa moderna, sana, sostenibile e dotata delle più innovative tecnologie anche a livello impiantistico e di risparmio energetico.
Qual è la sua app preferita al momento?
Grazie per il tempo che ci ha dedicato Arch. Agostinelli!
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